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La Corte dei conti come strumento di contrasto alla corruzione a tutela della legalità delle Pubbliche Amministrazioni

di Luisa Motolese, Presidente della Sezione Giurisdizionale della Corte dei conti per la Regione Marche

La corruzione è un fenomeno insidioso ben rappresentato da Dante nell’Inferno come un essere con il volto ingannevole di un uomo giusto ma con il corpo di un serpente ed una coda biforcuta e velenosa; un animale pericoloso nonostante un’apparenza rassicurante: una fiera con la coda aguzza che passa i monti e rompe muri ed armi[1].

La corruzione trova un terreno fertile in situazioni che presentano una facciata pulita sotto il profilo formale capace di coprire una realtà ben diversa. La Corte svolge una decisa azione di contrasto ai fenomeni corruttivi a tutela della legalità valorizzando una funzione di prevenzione che mira a guidare le Amministrazioni Pubbliche al corretto e responsabile utilizzo delle risorse pubbliche in linea con gli obiettivi di interesse pubblico e quindi a migliorarne la funzionalità.

L’Istituto verifica, mediante l’esercizio delle funzioni di controllo e giurisdizionali l’operato di chi maneggia denaro pubblico (cioè della collettività) per accertare eventuali danni erariali arrecati alla comunità che spesso producono anche danni all’ immagine e di disservizio, sempre meno coerenti e compatibili con il modello di correttezza ed etica auspicato dai cittadini.

Il potenziamento dei controlli consente di rilevare con sempre maggiore efficacia i fenomeni di corruzione e la loro reiterazione nella vasta realtà territoriale; la presenza della Corte sull’ intero territorio nazionale è certamente un deterrente per le condotte illecite consentendole di essere più vicina ai bisogni della collettività, favorendo la rilevazione dei fenomeni oggetto di controllo.

In questo quadro la Corte è disponibile a svolgere un ruolo di affiancamento continuo alle Amministrazioni rispondendo peraltro a sollecitazioni che provengono sempre di più dalle stesse amministrazioni controllate.

Questo ri-orientamento dell’attività di controllo insieme ad una maggiore attenzione all’ analisi economica finanziaria è finalizzato a promuovere una cultura della buona amministrazione ed una sana gestione amministrativa per evitare sperperi di denaro pubblico. In questo senso il ruolo della Corte può costituire un riferimento importante per le amministrazioni quale garante dello svolgimento corretto delle attività nei vari settori- ove si manifestino fenomeni di corruttela – con il miglioramento dei servizi resi alla comunità .Frodi ed irregolarità si riscontrano nelle varie fasi delle funzioni , nella percezione indebita e non corretta dei contributi fino alla mancata realizzazione delle attività finanziarie non solo nel settore degli appalti pubblici ma in tanti e diversi settori compresi quelli destinati a zone sismiche o danneggiate da calamità naturali.

I fenomeni corruttivi sono diffusi in tutto il territorio nazionale e si annidano in contesti dove non c’è trasparenza. La trasparenza consente ai cittadini di essere informati sul corretto utilizzo delle risorse pubbliche e di verificare l’eticità di decisioni e comportamenti. La casa della pubblica Amministrazione dovrebbe essere di vetro, come diceva Filippo Turati[2].

Agire in trasparenza significa conoscere come funziona l’Amministrazione.[3] La spesa improduttiva, lo sperpero di risorse pubbliche, la cattiva amministrazione con meccanismi di repressione ma soprattutto il malaffare appaiono sempre più inaccettabili. Queste forme di mala gestio vanno contrastate con meccanismi di repressione ma soprattutto con strumenti di carattere preventivo per es. con la semplificazione delle regole e la riduzione delle deroghe.

C’è bisogno di regole certe e semplici; la digitalizzazione della P.A è strumento di trasparenza e di contrasto alla corruzione.[4] La Corte dei conti da tempo ha investito in termini organizzativi ed economici e quindi nell’ utilizzo delle innovazioni digitali. Ma la fase della prevenzione passa anche e soprattutto attraverso le persone; sia sotto il profilo della formazione di personale specializzato sia attraverso la sensibilizzazione di valori quali l’etica e l’onestà.

E’ l’etica il valore a cui tutti gli operatori pubblici devono attenersi. Educare i giovani fin dalla più tenera età al rispetto di questi principi può essere un investimento che consente di contrastare il fenomeno corruttivo e garantire un futuro in cui la convivenza sia fondata su valori condivisi.

E’ questo il motivo per cui la Corte dei conti a livello centrale e regionale invita gli studenti ad assistere alla propria attività.

L’art. 95 del d.lgs. n.114/2019 ha introdotto l’art. 25 bis delle disposizioni di attuazione del codice di giustizia contabile ha esteso anche alla magistratura contabile la possibilità di svolgere tirocini formativi già previsti per la magistratura ordinaria proprio al fine di incentivare una maggiore e sistematica conoscenza della contabilità pubblica, della Corte dei conti in particolare e delle istituzioni pubbliche in genere.

La Sezione giurisdizionale delle Marche ha già portato a termine il tirocinio formativo-per ben due anni consecutivi- con studenti dell’Università Politecnica alla stregua della convenzione quadro per tirocini curriculari (febbraio 2020) tra questa Sezione e l’Università Politecnica rappresentata dal Magnifico Rettore e più di recente con l’Università di Camerino e con quella di Urbino.

La Corte può dunque rappresentare un punto di riferimento valido per i giovani.

Altro strumento valido per contrastare fenomeni corruttivi è il coordinamento fra strutture nazionali ed europee ed è l’obiettivo cui deve tendere l’UE per offrire opportunità uguali a tutti i paesi membri.

Le Procure Regionali e la Sezione per gli Affari comunitari ed internazionali sono le strutture deputate e maggiormente impegnate nella lotta per le frodi comunitarie in collaborazione con l’Olaf (Ufficio Europeo per la lotta antifrode) e dal 1° giugno 2021 dall’Ufficio del Procuratore Europeo (EPPO) per rafforzare scambi di informazione esperienze e buone pratiche[5].

Il quadro di prevenzione è stato altresì rafforzato dal Protocollo d’intesa con l’ANAC e la Corte dei conti in data 28 maggio 2015 nonché dalla convenzione con la Guardia di Finanza per avvalersi della stessa come corpo scelto in materia di reati finanziari ed economici già dal 1992.

La Corte dei conti è membro, altresì, dell’INTOSAI e dello EUROSAI[6].

Ha contribuito a dar vita a disposizioni normative, a buone pratiche ed alla certificazione di qualità. La grande varietà di funzioni svolte – controllo, giurisdizione, consultiva -e la varietà dei soggetti coinvolti (Corte dei conti europea, Parlamento, Governo, Regioni ed autonomie locali) rendono la Corte un oggetto misterioso.

Come ha ben rappresentato Luigi Caso[7], in merito al controllo preventivo delle opere pubbliche, ogni opera conosce un lungo iter procedimentale che di solita dura molti anni.

Superata la fase della decisione politica e della progettazione tecnica l’Amministrazione appronta il bando di gara e procede alla aggiudicazione; atti che spesso vengono impugnati dinanzi al TAR territorialmente competente. Finalmente si giunge alla firma del contratto con la ditta aggiudicataria ed è qui che la Corte interviene con il controllo preventivo sul decreto che approva il contratto. Il suo esame non può superare i 60gg (30+ 30 se vengono richiesti chiarimenti) e così si esaurisce il controllo della Corte dei Conti[8].

Quindi la Corte non è causa di ritardi e lungaggini come comunemente si ritiene. Anzi vi è di più. In varie occasioni è stato rappresentato che nel 2019-20 la Corte sul tutto il territorio – o meglio le Procure hanno ricevuto 27.500,00 denunce. Di queste 26.000 sono state archiviate, mille e 500 portate avanti e di queste 500 hanno portato a sentenze di assoluzione e mille di condanna.

Quindi una Corte attenta e prudente guardiana delle finanze pubbliche ed oggi a maggior ragione di quelle comunitarie[9].


1 Angelo Buscema, il 30 maggio 2019 nella sala del Carroccio al Campidoglio a Roma

[2] “ Dove un superiore interesse pubblico non imponga un momentaneo segreto, la casa della Amministrazione dovrebbe essere di vetro”

E’ la frase che nel 1908 Filippo Turati ha utilizzato nel corso di un discorso alla Camera dei Deputati e costituisce il primo riferimento al tema della trasparenza.

[3] Trasparenza dal latino trans parere che significava lasciar vedere. I l principio di trasparenza è stato introdotto dalla legge n.15/2005 che stabilisce l’obbligo per tutte le Pubbliche Amministrazioni di rendere visibile e controllabile all’ esterno il proprio operato.

Tale principio comunque ha subito alcuni limiti, basti pensare al d.lgs n.33/2013che all’art.4 evidenzia che le PA provvedono a rendere non intellegibili i dati personali non pertinenti o se sensibili o giudiziari , non indispensabili rispetto alle specifiche finalità di trasparenza della pubblicazione

[4] Un aspetto interessante da evidenziare è lo stretto legame tra digitalizzazione e contrasto alla corruzione emerso da uno studio condotto dal FORUM PA e dalla Corte dei conti che ha messo a confronto la graduatoria dei paesi UE più digitalizzati e la classifica dei paesi meno corrotti ,come individuati da Transparency International Il risultato ha portato a constatare che il fenomeno della corruzione diminuisce drasticamente nei paesi dove la Pubblica Amministrazione utilizza tecnologie digitali perché l’ innovazione tecnologica fornendo più trasparenza nelle procedure rende più difficile la mala gestio.

[5] La Procura europea è finalmente operativa. E’ un fatto eclatante passato quasi inosservato. E’ stata istituita già dal 2017 grazie al regolamento n.1939 del 2017mediante la procedura di cooperazione rafforzata su iniziativa di 16 membri, oggi 22.E’ la prima procura sovranazionale con poteri di indagine e potere di azione penale. Sono di competenza della Procura europea i reati che ledono gli interessi finanziari dell’ Unione .Ai sensi della direttiva PIF sono considerati tali i reati contro la PA commessi da pubblici ufficiali od incaricati di pubblici servizi da cui consegua una lesione agli interessi finanziari dell’ Unione, le condotte fraudolente ai danni del bilancio dell’ Unione comprese le operazioni finanziarie quali l’ assunzione di prestiti, i delitti contro il sistema dell’ IVA il cui danno sia superiore a 10 milioni di euro, i delitti da cui consegue appropriazione indebita di fondi provenienti dal bilancio dell’ Unione, i delitti di riciclaggio, auto riciclaggio, impiego di denaro od utilità di provenienza illecita.

[6] L’INTOSAI (International Organization of Supreme Audit Institution) è una organizzazione internazionale fondata nel 1953 a Cuba che riunisce le Istituzioni Superiori di controllo. Ha sede a Vienna. L’EUROSAI a sua volta (European Organization Of Supreme Audit Institutions) è uno dei sette gruppi di lavoro regionali dell’INTOSAI. Attualmente è composta da 50 membri : istituzioni superiori di controllo di 49 paesi e Corte dei conti europea.

[7] Presidente dell’Associazione Magistrati Corte dei conti.

[8] Proprio questa paura della firma e la volontà del fare per accelerare progetti ed opere ha determinato con l’emanazione del decreto semplificazione n. 76/2020 importanti limitazioni alla responsabilità amministrativa, limitando l’imputabilità al solo dolo di cui deve essere provato anche l’evento ed eliminando la colpa grave per i comportamenti commissivi.

Le disposizioni sembrano rivestire carattere eccezionale e temporanea; nel frattempo la proroga è stata estesa dal PNRR al dicembre 2023.

[9] Angelo Canale nella relazione alla LUIIS il 25 marzo 2021 <<< la corte dei conti ai tempi del recovery plan>>>,

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